TALI AMICI

Vi dò un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi gli uni gli altri” (Giovanni 13:34).

Giobbe 6

Amarezza di Giobbe
1
 Allora Giobbe rispose:
2 «Ah, se il mio travaglio si pesasse,
se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!
3 Sarebbero trovati più pesanti della sabbia del mare.
Ecco perché le mie parole sono temerarie.
4 Infatti le saette dell’Onnipotente mi trafiggono,
lo spirito mio ne succhia il veleno;
i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.
5 L’asino selvatico raglia forse quando ha l’erba davanti?
Muggisce forse il bue davanti alla pastura?
6 Si può forse mangiare ciò che è insipido, senza sale?
C’è qualche gusto in un chiaro d’uovo?
7 Mi rifiuto di toccare una simile cosa,
essa è per me come un cibo ripugnante.
8 Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo,
e mi desse Dio quel che spero!
9 Volesse pure Dio schiacciarmi,
stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!
10 Sarebbe questo un conforto per me,
esulterei nei dolori che egli non mi risparmia;
poiché non ho rinnegato le parole del Santo.
11 Che è mai la mia forza perché io speri ancora?
Che fine mi aspetta perché io sia paziente?
12 La mia forza è come la forza delle pietre?
E la mia carne è forse di bronzo?
13 Non c’è forza in me,
la saggezza è stata allontanata da me.

Giobbe rileva l’insensibilità dei suoi amici
14
 «Pietà deve l’amico a colui che soccombe,
se anche abbandonasse il timor dell’Onnipotente.
15 Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente,
come l’acqua di torrenti che passa.
16 Il ghiaccio li rende torbidi,
e la neve vi si scioglie;
17 ma passato il tempo delle piene,
svaniscono;
quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.
18 Le carovane che si dirigono là,
mutano strada,
s’inoltrano nel deserto, e vi periscono.
19 Le carovane di Tema li cercavano con lo sguardo,
i viandanti di Seba vi contavano su,
20 ma furono delusi nella loro fiducia;
giunti sul luogo, rimasero confusi.
21 Tali siete divenuti voi per me;
vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura.
22 Vi ho forse detto: “Datemi qualcosa”;
oppure: “Con i vostri beni fate un dono a mio favore”;
23 oppure: “Liberatemi dalla stretta del nemico”;
oppure: “Scampatemi dalla mano dei prepotenti”?
24 Ammaestratemi, e starò in silenzio;
fatemi capire in che cosa ho errato.
25 Quanto sono efficaci le parole rette!
Ma la vostra riprensione che vale?
26 Volete dunque biasimare delle parole?
Ma le parole di un disperato se le porta il vento!
27 Voi sareste capaci di tirare a sorte l’orfano,
e di vendere il vostro amico!
28 Ebbene, guardatemi pure
e vedete se io vi mento spudoratamente.
29 Ripensateci, non commettete errori!
Ripensateci, la mia giustizia è ancora presente.
30 C’è qualche errore sulla mia lingua?
Il mio palato non distingue più quel che è male?

Esplora

E’ abbastanza comune in paesi del Medio Oriente o zone del Sud Europa trovare i letti dei fiumi secchi e aridi che però sono pieni d’acqua nelle giornate di forti piogge o quando il ghiaccio sui monti si scioglie. Portano grande sollievo all’assetato viaggiatore, ma non sono affidabili. Giobbe così paragona i suoi amici (v. 14-17).

Nel capitolo 3, Giobbe aveva desiderato di non essere mai nato. Ora, desidera che Dio metta fine alle sue sofferenze con la morte (v. 8-10), un pensiero frequente per coloro che soffrono. In questa fragile posizione c’è bisogno di sostegno ed accettazione, ma gli amici di Giobbe non sono persone affidabili. Non capiscono la profondità della sua sofferenza. inoltre, cercano di colpevolizzarlo per quanto gli è accaduto.

I primi versetti sono ricchi di espressioni poetiche che esprimono quello che Giobbe sta attraversando. Travaglio (v. 2), terrori di Dio (v. 4), cibo insipido (v. 6) e inarrestabile sofferenza (v. 10) danno voce alla realtà di vivere in profonda sofferenza. Molti credenti, in tutta la storia, hanno trovato consolazione nelle parole di Giobbe durante i loro propri momenti di sofferenza.

Nel versetto 14, la parola che dall’ebraico è stata tradotta con pietà è hesed, spesso tradotta in amore saldo. E’ l’amore di Dio, su cui ci si può sempre far affidamento.

Agisci

Ringrazia Dio per gli amici che ti ha dato. ChiediGli se c’è qualcuno che ha bisogno della tua amicizia e del tuo sostegno oggi.

PHIL WINN & DAN CHRISTIAN

Traduzione e Arrangiamento di Piccola Rondine

Testo Originale: https://content.scriptureunion.org.uk/wordlive/friends-these

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.