INVIDIA

Hai mai provato gelosia per qualcuno che possedeva qualcosa che tu volevi? Come l’hai superata?

1 Samuele 17:55-18:16

17:55 Quando Saul aveva visto Davide che andava contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo dell’esercito: «Abner, di chi è figlio questo ragazzo?» Abner aveva risposto: «Com’è vero che tu vivi, o re, io non lo so». 56 Allora il re disse: «Infòrmati di chi sia figlio questo ragazzo». 57 Quando Davide tornò, dopo aver ucciso il Filisteo, Abner lo prese e lo condusse da Saul; egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58 Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?» Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme».

Amicizia di Gionatan per Davide
18:1
 Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell’animo legato a Davide, e Gionatan l’amò come l’anima sua. 2 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più che egli ritornasse a casa di suo padre. 3 Gionatan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l’anima propria. 4 Perciò Gionatan si tolse di dosso il mantello e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura.

Saul tenta di uccidere Davide
5
 Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava. Saul lo mise a capo della gente di guerra ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servitori di Saul.
6 All’arrivo dell’esercito, quando Davide ritornava dopo aver ucciso il Filisteo, le donne uscirono da tutte le città d’Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suono dei timpani e dei triangoli e alzando grida di gioia; 7 le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano:
«Saul ha ucciso i suoi mille,
e Davide i suoi diecimila».
8 Saul ne fu molto irritato; quelle parole gli dispiacquero e disse: «Ne danno diecimila a Davide e a me non ne danno che mille! Non gli manca altro che il regno!» 9 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio.
10 Il giorno dopo, un cattivo spirito, permesso da Dio, si impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide suonava l’arpa, come faceva tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia 11 e la scagliò, dicendo: «Inchioderò Davide al muro!» Ma Davide schivò il colpo per due volte. 12 Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul; 13 perciò Saul lo allontanò da sé e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 14 Davide riusciva bene in tutte le sue imprese e il SIGNORE era con lui. 15 Quando Saul vide che egli riusciva molto bene, cominciò ad aver paura di lui; 16 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa.

Esplora

La maggior parte di noi ha, almeno una volta nella vita, provato invidia verso qualcuno perché aveva qualcosa che noi desideravamo per noi stessi, che fosse una cosa da possedere, un lavoro, un’abilità, un matrimonio felice, dei figli, delle amicizie, un amore o un riconoscimento. Questi desideri possono essere realizzati senza grossi problemi; la difficoltà si trova, invece, quando dobbiamo gioire per qualcuno che sta minacciando la nostra posizione.

Da una parte, Gionatan costruisce un’amicizia profonda con Davide. Malgrado questo linguaggio d’amore suoni imbarazzante alle nostre orecchie moderne, non c’è alcun significato sottinteso a questa sincera e profonda amicizia. Il cuore di questo gesto di lealtà è espresso nell’offerta da parte di Gionatan della propria arma e del proprio vestiario (18:4) – solitamente gli abiti esprimevano lo stato sociale e le armi erano scarse al tempo di Saul. Da parte di Gionatan, questo gesto, esprimeva un tacito riconoscimento ed accettazione di Davide come successore al trono.
Un gesto che contrasta quello di Saul quando, tempo prima, aveva trattenuto le vesti di Samuele nel tentativo di riottenere la legittimità come re, nonostante il Signore lo avesse rigettato (1 Samuele 15:26:28). I sentimenti di Saul lo portano infine a desiderare e pianificare la morte di Davide. Ma non può combattere contro Dio che è con Davide (v. 12, 14).

La fede di Gionatan nel Signore e la sua accettazione a cedere il trono al prescelto da Dio, lo qualificano come buon regnante, ciononostante non è la scelta di Dio. Farsi da parte senza alcun senso di amarezza dà prova di grande generosità che cresce da una umile sottomissione alla volontà onnisciente di Dio.

Agisci

Signore, aiutami a ricercare Te per la realizzazione dei miei desideri piuttosto che avvelenarmi nel paragonarmi sempre con gli altri. Aiutami a sottomettermi umilmente alla Tua volontà.

CSILLA SAYSELL

Traduzione e Arrangiamento di Piccola Rondine

Testo Originale: https://content.scriptureunion.org.uk/wordlive/insecure-leader

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