“Insegnaci dunque a contare i nostri giorni, per ottenere un cuore savio.” (Salmo 90:12, Nuova Diodati).
1 Samuele 31
Gl’Israeliti sconfitti dai Filistei; morte di Saul e di Gionatan
1 I Filistei diedero battaglia a Israele e gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 2 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figli e uccisero Gionatan, Abinadab e Malchisua, figli di Saul. 3 Il peso della battaglia gravò contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero ed egli si trovò in grande difficoltà a motivo degli arcieri. 4 Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 5 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch’egli sulla propria spada e morì con lui. 6 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figli, il suo scudiero e tutta la sua gente. 7 Quando gli Israeliti che stavano dall’altra parte della valle e di là dal Giordano videro che la gente d’Israele si era data alla fuga e che Saul e i suoi figli erano morti, abbandonarono le città e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle.
8 L’indomani i Filistei vennero a spogliare i morti e trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte Ghilboa. 9 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno, per il paese dei Filistei, ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo; 10 collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte e appesero il suo cadavere alle mura di Bet-San.
11 Ma quando gli abitanti di Iabes di Galaad udirono quello che i Filistei avevano fatto a Saul, 12 tutti gli uomini valorosi si alzarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Bet-San il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli, tornarono a Iabes e là li bruciarono. 13 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette giorni.
Esplora
Saul ha raggiunto la fine: i suoi figli sono morti, lui stesso è gravemente ferito e la battaglia volge contro Israele (v. 2-3). Le parole di Samuele si stanno avverranno e la morte di Saul è inevitabile. Il re ha sempre tentato di sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni, sempre più lontano e sempre più in profondità fino alla distruzione e morte, non solo propria ma anche di altri.
Il prezzo del peccato è la morte (Romani 6:23), non solo fisica, ma una devastazione morale e spirituale di quello che invece la vita avrebbe dovuto essere. Molto prima della sua morte fisica, il peccato e la disobbedienza lo avevano già distrutto.
Ciononostante, il racconto vuole farci notare piccoli squarci di speranza. Gli abitanti di Iabes di Galaad, che ora si prendono cura del corpo di Saul, sono coloro che erano stati salvati da Saul molto tempo addietro, quando ancora il peccato non aveva fatto presa nel suo cuore (1 Samuele 11). La fedeltà di allora ha generato la fedeltà di questo momento e evidenzia la verità nelle parole in Galati 6:7 “…quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà.“.
Se solo Saul si fosse pentito e obbedito…
Agisci
“… io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, … amando il SIGNORE, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui…” (Deuteronomio 30:19-20). Signore, aiutaci a scegliere la VITA ogni giorno.
CSILLA SAYSELL
Traduzione e Arrangiamento di Piccola Rondine
Testo Originale: https://content.scriptureunion.org.uk/wordlive/sauls-fall