PAURA DI SPERARE

Prega Lamentazioni 3:24, ripetendo le parole, lentamente, tante volte quanto basta perchè penetrano nel tuo spirito. «Il SIGNORE è la mia parte», io dico,
«perciò spererò in lui
».

2 Re 4:8-37

La risurrezione del figlio della Sunamita
8 Un giorno Eliseo passava per Sunem; là c’era una donna ricca che lo trattenne con premura perché mangiasse da lei; così tutte le volte che passava di là, andava a mangiare da lei. 9 La donna disse a suo marito: «Ecco, io so che quest’uomo che passa sempre da noi, è un santo uomo di Dio. 10 Ti prego, costruiamogli, di sopra, una piccola camera in muratura e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi». 11 Così, un giorno che egli giunse a Sunem, si ritirò in quella camera, e vi dormì. 12 E disse a Gheazi, suo servo: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò, e lei si presentò davanti a lui. 13 Eliseo disse a Gheazi: «Dille così: “Tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell’esercito?”» Lei rispose: 14 «Io vivo in mezzo al mio popolo». Ed Eliseo disse: «Che si potrebbe fare per lei?» Gheazi rispose: «Certo non ha figli, e suo marito è vecchio». 15 Eliseo gli disse: «Chiamala!» Gheazi la chiamò, e lei si presentò alla porta. 16 Ed Eliseo le disse: «L’anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!»
17 Questa donna concepì e, l’anno dopo, in quel medesimo periodo partorì un figlio, come Eliseo le aveva detto. 18 Il bambino si fece grande; e un giorno, uscito per andare da suo padre che era con i mietitori, 19 disse a suo padre: «La mia testa! la mia testa!» Il padre disse al servo: «Portalo da sua madre!» 20 Il servo lo portò via e lo condusse da sua madre. Il bambino rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi morì. 21 Allora la donna salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la porta, e uscì. 22 Poi chiamò suo marito e gli disse: «Ti prego, mandami un servo e un’asina, perché voglio correre dall’uomo di Dio, e tornare». 23 Il marito le chiese: «Perché vuoi andare da lui quest’oggi? Non è il novilunio, e non è sabato». Lei rispose: «Lascia fare!» 24 Poi fece sellare l’asina, e disse al suo servo: «Guidala, e tira via; non mi fermare per strada, a meno che io non te lo dica». 25 Così partì, e giunse dall’uomo di Dio, sul monte Carmelo.
Appena l’uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene! 26 Ti prego, corri a incontrarla, e dille: “Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bambino sta bene?”». Lei rispose: «Stanno bene». 27 E come fu giunta dall’uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l’uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l’anima sua è amareggiata, e il SIGNORE me l’ha nascosto; non me l’ha rivelato». 28 La donna disse: «Avevo forse chiesto di poter avere un figlio? Non ti dissi dunque: Non m’ingannare?» 29 Allora Eliseo disse a Gheazi: «Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone, e parti. Se incontri qualcuno, non salutarlo; e se qualcuno ti saluta, non rispondergli; e poserai il mio bastone sulla faccia del bambino». 30 La madre del bambino disse a Eliseo: «Com’è vero che il SIGNORE vive e che tu vivi, io non ti lascerò». Ed Eliseo si alzò e andò insieme con lei. 31 Gheazi, che li aveva preceduti, pose il bastone sulla faccia del bambino, ma non ci fu voce né segno di vita. Allora andò incontro a Eliseo e gli riferì la cosa, dicendo: «Il bambino non si è svegliato». 32 Quando Eliseo arrivò in casa, il bambino, morto, era adagiato sul suo letto. 33 Egli entrò, si chiuse dentro con il bambino, e pregò il SIGNORE. 34 Poi salì sul letto e si coricò sul bambino; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e il corpo del bambino si riscaldò. 35 Poi Eliseo s’allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il bambino; e il bambino starnutì sette volte, e aprì gli occhi. 36 Allora Eliseo chiamò Gheazi e gli disse: «Chiama questa Sunamita». Egli la chiamò; e, come giunse vicino a Eliseo, questi le disse: «Prendi tuo figlio». 37 La donna entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese suo figlio, e uscì.

ESPLORA

Forte desiderio di una risposta
In che modo reagiamo quando le nostre preghiere non vengono esaudite ed i nostri più profondi desideri non sembrano essere nei piani di Dio? La sterilità della donna era un dolore costante, o aveva sotterrato quel profondo desiderio in fondo al cuore, concentrandosi nelle benedizioni che Dio le aveva concesso: un marito, una sicurezza ed una casa? La sua risposta (v. 16) rivela sia il suo forte desiderio e sia la mancanza di coraggio di sperare ancora per non rimanere nuovamente delusa.

Affrontando situazioni angosciose
Sembra una crudele ruota la risposta di Dio che viene poi tolta (v. 18-20) ma in circostanze come queste iniziamo a vedere l’invisibile opera della grazia di Dio nelle nostre vite. La grazia di Dio ha dato alla donna un figlio che le ha cambiato la vita. La sua prima reazione è stata quella di rivolgersi a Dio attraverso l’uomo di Dio (v. 21, 22, 24, 28, 30). La bontà di Dio nei suoi confronti ha approfondito la sua comprensione di Dio e fortificato la sua fede, che la sostiene in questi momenti devastanti.
In che modo, l’amore e la potenza di Dio che esaudiscono le preghiere nel passato, ti vengono in aiuto ora in questi momenti di sofferenza?

AGISCI

‘Signore, insegnami ogni giorno a concentrarmi sul Tuo amore, sulla Tua presenza e sul Tuo potere in modo da essere preparata ad aver un’impavida fiducia in Te nei momenti difficili. Amen.’

PENNY BOSHOFF

Traduzione di Piccola Rondine

Testo Originale: https://www.wordlive.org/Session/Classic/2019-05-10/Afraid-to-hope

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